Durante la tradizionale fiera di Settembre l’Associazione Corale S.Francesco da Paola ha curato l’esposizione di una decina di harmonium presso la sala delle esposizioni delle Scuole Elementari. La mostra dal titolo “L’harmonium ritrovato: mostra di antichi strumenti musicali”, è stata inaugurata sabato 2 Settembre 2006 alle 18.30, offrendo la possibilità di fare una visita alla mostra con breve ascolto guidato degli strumenti esposti, provenienti da Italia, Canada, Francia, Ungheria e Olanda.
Tra questi strumenti è stato presentato anche il restaurato harmonium della Parrocchia di Bagnolo: fino al 1983 era lo strumento prediletto della nostra suor Sabina, poi quando iniziò a risuonare l’organo a canne l’harmonium parrocchiale andò in disuso. In questi ventitrè anni non trovò mai pace: fu portato dapprima nella cappella del cimitero, poi all’Oratorio della Beata Vergine dell’Olmo, poi sotto il palco del Paladon (dove fece incetta di coriandoli e stelle filanti) ed infine nella soffitta della canonica. Vedendo uno strumento inutilizzato ed in preda alla polvere, don Pasquino suggerì di farlo restaurare per portarlo poi nella cappella della casa protetta “CasaInsieme”. Cosa che è avvenuta grazie al generoso contributo di un team di esperti e volontari (Primo Iotti, Matteo Malagoli, Virginio Menozzi, Marco Paoli), che lo ha preso in consegna e dopo averlo pazientemente smontato lo ha ripulito da vent’anni di inattività (polvere, coriandoli e cera sciolta).
Durante questa pulizia non sono mancate le sorprese: oltre ai tantissimi coriandoli, la scoperta di alcune scritte ci ha fatto pensare ad uno strumento interessante. Costruito nel 1919 dalla ditta Galvan di Trento è il numero d’opus 13, quindi uno dei primi strumenti tra i migliaia costruiti in trentino. Costruito con il sistema “ad aspirazione”, fu già oggetto di un intervento conservativo nell’ottobre del 1957 ad opera dell’organaro reggiano Emilio Catellani, del quale è rimasta traccia scritta nel somiere. Inoltre una particolare scritta a matita ci ha fatto pensare al compianto don Giuseppe Barbieri, sacerdote, instancabile musicista e appassionato di strumenti: sul mantice vi è una scritta probabilmente di suo pugno: “Dato il DDT per i tarli ottobre 1957”.
L’esempio di Bagnolo in Piano, che in modo pionieristico e all’avanguardia su tutti recupera e restaura anche l’antico harmonium, è di massima rilevanza a livello culturale provinciale nonché liturgico musicale diocesano. Questo recupero fa parte di un progetto ben più vasto che ha portato negli ultimi anni al restauro dell’organo Traeri (1703) della chiesa parrocchiale di S.Michele della Fossa, dell’organo Reinisch-Pirchner (1950) della chiesa parrocchiale di Bagnolo in Piano e dell’organo Battani (1904) della chiesa parrocchiale di S.Maria della Fossa.
Un plauso va sicuramente al parroco bagnolese don Pasquino Fontanili che ha creduto e incentivato questi restauri finalizzati mai al semplice antiquariato ma sempre alla valorizzazione della liturgia. Infatti il Galvan sarà collocato nella cappella di CasaInsieme, rimanendo a disposizione per le celebrazioni e per i momenti di intrattenimento.
Coloro i quali hanno preso a cuore e portato a termine l’iniziativa si augurano che questo esempio possa essere seguito anche da altri, nel rispetto dei sacrifici di chi ci ha preceduto, in ciò in cui hanno fortemente creduto ed in nome del raggiungimento di un tessuto culturale di larghe intese, utile a tutti.
GLI STRUMENTI ESPOSTI
Guida-voce KASRIEL (Francia)
Il costruttore Maurice Kasriel fondò una propria ditta a Parigi già nel 1839. Nel 1863 ottenne il suo primo riconoscimento: la Medaglia d’argento all’Esposizione di Tolosa. Nel 1878 arrivò anche la Medaglia d’oro all’Esposizione di Parigi per gli harmonium portatili e gli harmoniflute di grande valore ed ingegnoso sistema costruttivo.
La ditta, con i figli di Maurice, si specializzò pure nella costruzione di piccoli strumenti “guida-voce” per cantanti come quello esposto, databile ai primi anni del ‘900.
Naturalmente il minuscolo sistema di alimentazione è a pressione, come tutta l’estetica costruttiva francese e parte di quella italiana.
Lo strumento è stato oggetto di restauro da parte della Ditta Organaria Pedrini Cremona Organi nell’anno 2002.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmonium SANDOR-BORI (Szentes – Ungheria)
Un discorso particolare merita la costruzione dell’harmonium nei paesi slavi. L’harmonium ha saputo dimostrare di non avere confini politici, musicali, culturali e, soprattutto, religiosi. Infatti anche nella grande, lontana ed ortodossa Russia, si sono avuti ben 15 artefici costruttori di harmonium tra la metà del XIX° secolo e gli inizi del XX°. La Romania ne ha annoverato uno solo, 5 la Polonia, 6 l’Estonia, 2 la Lettonia ed uno la Lituania. In testa a tutti vi sono la Repubblica Ceca e Slovacca che, insieme, ne annoverano ben 39! Tra Serbia, Croazia e Slovenia se ne annoverano 4.
L’Ungheria, cristiana cattolica, ne ha annoverato 15, dislocati principalmente nella capitale Budapest ma anche in altre città come Pecs, Kolin, Teplitz, Pfzemysl, Brunn e Szentes.
Sandor Bori era costruttore, restauratore di harmonium e pianoforti, e venditore di strumenti musicali in genere. Il suo strumento, recuperato da una situazione di indescrivibile degrado, è stato sottoposto a completo restauro nel settembre 2001 a cura della ditta Pedrini Cremona Organi ed inaugurato da Sauro Rodolfi il 24 novembre successivo (S.Prospero) presso il Battistero della Cattedrale di Reggio Emilia.
Costruito con il sistema ad aspirazione (americano), è dotato di una sola fila di ance chiusa in secreta. La dolcezza e morbidezza del loro timbro ne fanno uno strumento unico ed assai diverso da altre tipologie costruttive.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmonium KUNST (Groningen – Olanda)
La tradizione dell’harmonium pieghevole e facilmente trasportabile è tutta americana. Infatti troviamo nella storia costruttiva di quegli stati una notevole abbondanza di modelli, più o meno simili, offerti da varie ditte costruttrici.
In particolare le ditte Stevens, Estey e Bilhorn si specializzarono in decine di differenti modelli pieghevoli e portatili. La principale motivazione della necessità di avere simili strumenti fu data dalle guerre mondiali: dotare ogni corpo d’armata dell’harmonium per poter espletare le funzioni liturgiche sul campo di battaglia. Innumerevoli testimonianze fotografiche lo documentano.
In Europa l’unica ditta costruttrice di questo tipo di harmonium fu l’olandese Kunst di Groningen (Paesi Bassi del Nord). Oggi giorno i suoi strumenti sono rarissimi e particolarmente apprezzati per la versatilità esecutiva nonchè per la sorprendente ricchezza timbrica, il tutto offerto in pochissimo spazio.
Lo strumento è dotato di due file complete di ance da 8′ e 4′ con la possibilità dell’eco. Abbandonato da molti anni in un fienile alla periferia di Lipsia (Germania), è stato restaurato completamente nella primavera 2006 dal proprietario, e inaugurato da Primo Iotti il 5 maggio presso la Caritas Diocesana di Reggio Emilia.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmonium JEAN BAPTISTE NAPOLEON FOURNEAUX (Parigi – Francia)
La famiglia Fourneaux fu una delle più rinomate tra i costruttori francesi dell’800 di harmonium a pressione. Fondata a Parigi nel 1835 dal capostipite Jean Baptiste, già cinque anni più tardi ottenne il brevetto per l’harmonium a 2 manuali con ance verticali. Nel 1844 costruì il famoso Orchestrion, strumento dotato sia di tastiera che di cilindro.
Il figlio Jean Louis rilevò la ditta paterna nel 1846 e fu il primo autore di un libro sull’harmonium e sua accordatura.
Nel 1860 la ditta annoverava ben 46 dipendenti. Nel 1866 fu rilevata da Jean Nestor, figlio di Jean Louis, che continuò l’attività fin verso gli anni ’90 del XIX° secolo.
Lo strumento è dotato di una sola fila di ance di 4′ posizionate verticalmente, in modo da ricevere l’aria più delicatamente, essendo in un sistema a pressione. Il tutto è in cassa espressiva fornita di tre posizioni standard, una fissa e due azionate da relativi pomoli. Un terzo pomolo aziona un delicato tremolo.
Le minuscole dimensioni dello strumento lo classificano come strumento per bambini (solo poche ditte ne costruirono pochissimi esemplari) o come grande guida–voce per cantanti.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmoniflute GIUSEPPE MOLA (Torino – Italia)
La ditta Cav.Giuseppe Mola di Torino fu una delle due ditte italiane prime in assoluto nella costruzione di harmonium in Italia insieme alla ditta Dott.Graziano Tubi di Lecco.
Costruttrice di raffinatissimi strumenti con mobili ispirati ai modelli francesi, forniva gli stessi di ance provenienti direttamente dalla Francia (Estell, Paris), a differenza del suo concorrente lecchese che le costruiva in proprio.
L’attività iniziò nel 1862 nello storico laboratorio di via Nizza 82 a Torino. Principalmente la ditta era una casa organaria, tra le prime in Italia a costruire organi secondo i dettami della Riforma Ceciliana.
Parallelamente era molto attiva la costruzione di strumenti ad ance come harmoniflute, harmonichorde ed harmonium, naturalmente tutti con sistema a pressione.
L’harmoniflute era un primordo dell’harmonium; solitamente con un solo registro di grande potenza ed estensione limitata, trovava il suo impiego nella musica strumentale da camera, sostituendo l’allora physarmonica (strumento similare ma più delicato).
Era accompagnato abitualmente dal pianoforte ma dialogava anche con altri strumenti (flauto, violoncello, ecc). Il suo impiego nutrì un certo interesse in molti compositori italiani della metà ‘800 i quali gli dedicarono pagine originali e molto interessanti. Ebbe vita limitata poiché non nacque per l’impiego ecclesiastico e venne sostituito presto dal più perfezionato harmonium vero e proprio.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmonium FRATELLI PEDRINI (Binanuova,CR – Italia)
La ditta organaria Pedrini di Binanuova (CR) fu fondata nel 1884 ca. dal capostipite Giuliano Paolo Pedrini (1861-1932). In seguito l’attività è continuata per opera dei suoi due figli Ferruccio (1886-1957) ed Arturo (1904-1980).
Dopo il prosieguo operato da Giuliano II (1931-viv.), oggi la ditta ha assunto valenza nazionale per l’attività di restauro organario storico, nonché per particolari modalità costruttive all’avanguardia nella tradizione antica portata avanti dai fratelli Carlo e Marco Fracassi, figli di Annamaria Pedrini.
Ferruccio Pedrini, in linea con le esigenze che l’ecclesia chiedeva negli anni intorno al Movimento Ceciliano, parallelamente alla costruzione di pregevoli organi a canne inizia a costruire raffinati harmonium con il sistema a pressione (franco-italico).
Il fatto che un organaro navigato si metta a costruire harmonium significa trasferire su questi ultimi strumenti l’esperienza costruttiva maturata con l’organo a canne, nella fattispecie dell’alimentazione dell’aria. Infatti lo strumento presenta una fornitura di aria di sconvolgente ed eccezionale precisione, ineguagliabile in qualsiasi altro costruttore, italiano ed estero.
La costruzione di harmonium è continuata saltuariamente (secondo esigenze) anche con il fratello più giovane Arturo ma fino agli anni ’60 circa.
PROPRIETA’ FONDAZIONE “LUIGI STRINA”, GABBIONETA (CR)
Harmonium DOTT.GRAZIANO TUBI (Lecco – Italia)
Fondata nel 1860 a Lecco, fu la prima ditta italiana a costruire harmonium di destinazione ecclesiastica di concezione moderna con il sistema a pressione e con ance tutte italiane.
Lo strumento è ascrivibile agli anni ’80 dell’800, costruito ancora in legno massello di abete, particolarità abbandonate negli anni ’20 del ‘900 a seguito delle ristrettezze imposte in quegli anni. Dotato di una fila e mezzo di ance, contempla anche un minuscolo sistema di tremolo meccanico (a guisa dell’organo a canne) nonché la tipica Espressione , sganciamento dell’attività del mantice in favore della esclusiva attività delle due pompe collegate ai pedali. Ciò consente all’esecutore di dosare la pressione dell’aria a piacimento, ottenendo così una libertà espressiva ineguagliabile. Questo accorgimento è di esclusivo utilizzo profano concertistico e non ecclesiastico liturgico.
Abbandonato in un solaio da più di 40 anni, proviene da un trasloco di una canonica della ex Diocesi di Guastalla. E’ stato restaurato completamente dalla ditta Pedrini Cremona Organi nel Gennaio del 2001.
COLLEZIONE PRIVATA
Harmonium EGIDIO GALVAN (Borgo Valsugana,TN – Italia)
È uno fra i primissimi strumenti costruiti all’inizio dell’attività da Egidio Galvan in persona nel 1919: infatti reca, al suo interno, il numero 13. Nell’ottobre 1957 fu ripulito da Emilio Catellani.
Costruito con il sistema ad aspirazione (americano) fu utilizzato per molti anni per il servizio musicale della chiesa parrocchiale di Bagnolo in Piano in alternanza all’organo a canne Antonio e Giosuè Battani del 1904. Con l’avvento nelle chiese di altri strumenti musicali alternativi alle tastiere, l’harmonium fu oggetto di un lungo peregrinamento in varie sedi fino a raggiungere stabile dimora nei solai della canonica ed essere abbandonato all’incuria.
A seguito della collocazione nella chiesa di Bagnolo del nuovo organo Reinisch Pirchner del 1950 è maturata l’idea di recuperare anche l’antico harmonium per poter essere riutilizzato nel servizio musicale nella Cappella della nuova Casa Insieme.
Un team di esperti e volontari lo ha preso in consegna e, pazientemente smontato, lo ha restaurato in ogni sua parte. È stato inaugurato, nella sua nuova sede, il 5 settembre 2006 da Primo Iotti.
La Ditta Egidio Galvan fu la promotrice in Italia dell’idea dell’harmonium ad aspirazione modello americano, in contrapposizione alle ditte Mola e Tubi che si producevano nel sistema francese a pressione. Il suo esempio fu poi seguito dalle ditte Delmarco e Bozzetta, sempre in area veneta.
PROPRIETA’ PARROCCHIA DI BAGNOLO IN PIANO (RE)