Traeri

L’Organo presente nella Chiesa Parrocchiale di S.Michele della Fossa fu costruito da Francesco e Domenico Traeri nel 1703, come è attestato dal cartiglio interno alla secreta del somiere.
traeri-cartiglioIn tale dicitura i detti fratelli, nonostante vengano classificati bolognesi, sono altresì detti “i Bresciani” poiché figli di Carlo Traeri, bresciano e probabilmente allievo degli Antegnati.
La collaborazione tra i due fratelli inizia intorno al 1690 (anno di morte di Carlo); in questo periodo si colloca la costruzione dell’organo ubicato a S.Michele della Fossa. Tale collaborazione prosegue fino al 1706, anno in cui si dividono: Francesco rimane a Bologna estendendo la propria attività verso la Romagna mentre Domenico si stabilisce a Modena in qualità di cembalista ed organaro ducale.
In breve tempo la personalità impressa ai suoi strumenti lo porta ad una notevole fama che favorisce l’incremento della sua attività in tutto il territorio degli Stati Estensi.
E’ sull’organo Traeri di S.Michele della Fossa che il musicista carpinetano Luigi Valcavi (1853-1945) riceve le prime nozioni di musica dall’allora parroco don Giovanni Carapezzi (1813-1882), carpinetano pure lui e definito buon cultore dell’arte musicale. Il Valcavi arriva a S.Michele il 24 Novembre del 1864 per rimanervi fino all’autunno del 1869, quando per merito e suggerimento del parroco si trasferisce a Milano essendosi iscritto in quel Conservatorio di musica. Grazie agli insegnamenti appresi a San Michele inizia una interessante attività musicale svolta principalmente tra Novellara, Reggio e Carpi. A Milano si diplomerà brillantemente nel 1876. Pianista, compositore ed organista, si adoperò anche per la collocazione di nuovi organi in alcune chiese della Diocesi: l’organo Adeodato Bossi-Urbani (1885) di Giandeto di Casina, uno dei migliori della Diocesi, fu sua commissione; qui prestò pure servizio di organista fino alla morte.
Nel novembre del 1994, dopo una prima e sommaria ricognizione, si evidenzia che lo strumento taceva da anni perché mai elettrificato; è in stato d’abbandono pur conservando tutte le sue parti originali e, soprattutto, il cartiglio all’interno del somiere riporta l’importante firma del costruttore e l’anno di costruzione: Francesco e Domenico Traeri A.D. 1703.
traeri-somiere_crivelloCon un poco di inerzia che contraddistingue questi cammini, si inizia l’iter per il restauro che culmina il 10 giugno del 1996, quando viene commissionato all’organaro cremonese Daniele Maria Giani un preventivo di restauro. Il terremoto del 15 ottobre 1996 complica la situazione danneggiando la chiesa anche se l’organo non viene interessato direttamente dai crolli della volta.
Si deve attendere fino al 2003 per interavvedere una risoluzione a quanto ipotizzato nel 1996 dopo che il piccolo tempio dedicato a S.Michele Arcangelo è stato finalmente restaurato.
Dopo tre secoli esatti dalla sua costruzione (1703-2004) l’organo Traeri torna a far udire la sua voce al servizio dei cultori musicali e, soprattutto, della lode che il servizio liturgico richiede.
L’inaugurazione ufficiale dell’organo restaurato avviene il 17 Aprile 2004 con un concerto diretto dal M.o Primo Iotti all’organo, con la partecipazione del soprano Loredana Bigi e del tenore Ettore Schiatti. Per l’occasione viene stampato un libricino di presentazione dell’organo e dell’avvenuto restauro di cui si riporta uno stralcio:
Il restauro dell’organo della chiesa di S.Michele nasce quasi come fatto occasionale, generato dalla scoperta di avere in casa qualche cosa di prezioso ma di cui non si aveva la consapevolezza. Un po’ come una vecchia crosta, sotto la quale si cela un quadro di un famoso pittore. Ciò che rende prezioso questo organo è il “marchio” del suo costruttore: i Traeri, i quali sono stati una dinastia di organari che ha costituito uno dei punti riferimento dell’arte organaria italiana del ‘700; provenienti dalla Lombardia, operarono principalmente nel ducato estense (ma troviamo organi da loro costruiti a Fiorenzuola d’Arda, a Faenza, Imola, Comacchio e nella provincia di Bologna) per oltre un secolo, costruendo numerosi strumenti, il più famoso dei quali è l’organo del Duomo di Modena.
Dopo aver fatto questa “scoperta” si sono accesi gli entusiasmi che hanno portato al progetto e alla realizzazione del restauro dello strumento, donando alla nostra comunità un piccolo gioiello di arte e musica legate alla spiritualità e al culto.
Desidero pertanto ringraziare la comunità di S.Michele, il maestro Primo Iotti, l’Istituto Diocesano per i Beni Culturali, l’organaro Daniele Giani, lo studio Acanto e le Ditte sostenitrici e tutti coloro che hanno creduto in questo progetto e hanno operato a vario titolo per la sua realizzazione.
Don Pasquino Fontanili
Sono passati più di quarant’anni e finalmente, dopo una lunga attesa, tra le mura della nostra chiesa suonerà nuovamente l’organo. Per troppo tempo si è vissuto solo di ricordi di chi aveva avuto la fortuna di ascoltarlo: quante volte abbiamo sentito narrare dai nostri padri di quando ancora chierichetti salivano la scala piccola e stretta per andare a “tirare i mantici”. Come per chi sta scrivendo, che non era ancora nato, ed anche per chi non ancora risiedeva a S.Michele, la curiosità e il rammarico crescevano perché forse noi quel suono non avremmo mai potuto ascoltarlo. Ma poi grazie al lavoro e all’impegno di molti e forse grazie, in parte, al terremoto, sono iniziati i lavori di restauro. L’organo è stato trasportato a Cremona e li è rimasto fino ad oggi. Ora è di nuovo qui, nella nostra piccola chiesa, pronto ad allietare celebrazioni e liturgie. Il nostro grazie a chi con impegno e costanza ha fortemente voluto questo restauro; a chi si è prodigato nei lavori non sempre semplici e a chi vorrà, anche in minima parte, contribuire alle onerose spese fin qui sostenute.
La comunità di S.Michele
Alcune foto dell’organo Traeri prima…
traeri007 traeri006
…e dopo il restauro
traeri001 traeri003 traeri004

Dati tecnici dell’Organo “Traeri”

Località: Parrocchia di S.Michele della Fossa, Comune di Bagnolo in Piano, provincia di Reggio Emilia, Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla, Vicariato Urbano
Organo: costruito nel 1703 dai fratelli Francesco e Domenico Traeri, Bolognesi detti “I Bresciani” e restaurato dalla ditta “Giani Casa d’Organi” (Corte de’ Frati, CR) di Daniele Maria Giani, nell’anno 2004
Cassa: lignea
Canne: n°21 in lega di stagno (facciata), n°310 in lega di piombo e stagno (interne), n°8 di legno della prima ottova del Principale, per un totale di n°339 canne
Consolle: centrale
Tastiera: 45 tasti con prima ottava scavezza
Pedaliera: 13 tasti a leggio, costantemente unita alla tastiera
Registri: azionati da manette, posti sul lato destro della tastiera:
Principale basso
Principale soprano
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Flauto in XII
Voce Umana
Mantici: tre mantici a cuneo posti all’interno della cassa forniti di elettroventilatore
Trasmissione: meccanica
Somiere: maestro a tiro, crivelli in legno con bocche soprastanti
Corista: La=440 Hz a 20°C
Temperamento: Vallotti